Albano Laziale (RM) è un comune con 37.508 abitanti, si trova nella zona dei "Castelli romani" e dista dal Capoluogo circa 25 km.
Albano è la cittadina che sorge all'incirca nel luogo in cui secondo la leggenda, Ascanio figlio dell'eroe troiano Enea fondò la città di Alba Longa.
Racconta la leggenda che Ascanio in sogno vide una scrofa bianca e per questo diede alla città il nome di Alba che in latino significa bianco, mentre longa si riferiva alla forma allungata della città. Ancora oggi il simbolo di Albano è una scrofa bianca.
Alba Longa era una delle principali città del popolo dei Latini prima della fondazione di Roma e secondo la leggenda vi nacquero Romolo e Remo, figli di Rea Silvia.
Più tardi, quando il console romano Appio costruì, per scopi militari, la Via Appia, da Roma a Terracina, Alba Longa si venne a trovare vicina al percorso di questa via.
Lungo la via Appia i Romani costruirono tombe e ville. L'imperatore Domiziano si fece costruire una grande villa nei pressi di Alba Longa. Successivamente si è pensato che questa villa fosse appartenuta a Pompeo per questo un'alta torretta situata all'ingresso dell'odierna Albano è chiamata torre di Pompeo.
Durante l'impero romano, agli inizi del III secolo, l'imperatore Settimio Severo fece costruire lungo la via Appia, nelle vicinanze dell'antica Alba Longa ed esattamente sul luogo della moderna Albano, un accampamento militare (Castra Albana), destinato ad ospitare la Legio II Parthica.
Le vie principali dell'attuale centro storico seguono ancora oggi in parte le vie dell'antico accampamento, a pianta rigidamente rettangolare come tutti gli accampamenti romani. Anche le mura dei Castra Albana sono in parte tuttora visibili.
Nel Medioevo Albano declinò, per conoscere un nuovo rigoglio dal seicento in poi.
Nel 1944 Albano fu sottoposta ad un duro bombardamento ad opera degli anglo-americani ed il crollo di alcuni edifici portò alla luce l'antica porta principale della città (Porta Praetoria).
L'imperatore Caracalla, figlio di Settimio Severo, fece costruire della grandi terme per i legionari dell'accampamento Castra Albana allo scopo di ottenere i loro favori ed evitare loro reazioni quando uccise suo fratello Geta.
Le imponenti mura di queste terme sono ancora visibili nella parte bassa della città anche se in parte ora fanno parte di edifici, mentre una grande cisterna nella parte superiore riforniva di acqua le terme.
Fuori dal centro abitato ci sono i resti di alcune particolari tombe, sono delle torrette coniche che si appoggiano su basi quadrate, secondo la tradizione sono chiamate le tombe dei Curiazi, facendo riferimento alla leggenda romana degli Orazi e Curiazi, tre fratelli romani (gli Orazi) che combatterono con tre fratelli di Alba Longa (i Curiazi) per stabilire quale delle due città dovesse avere il predominio sull'altra. Lungo la via Appia si possono notare altre due tombe che sono dette degli Orazi.
Durante il Medio Evo la città fu abbandonata e solo nel XII secolo riacquistò importanza a causa della sua posizione strategica lungo la via Appia. Divenne un possedimento della famiglia Savelli che vi risiedette fino al 1697 quando passò ad essere un diretto possedimento del Papa (ancora oggi la villa papale di Albano appartiene alla Santa Sede).
In questo periodo furono costruite molte chiese simili ad edifici già presenti a Roma, un sempio di questo periodo è la chiesa di Santa Maria della Rotonda, un piccolo Pantheon costruito sui resti del ninfeo della villa di Domiziano. Anche i campanili delle chiese medioevali di Albano sono molto simili a quelli che si possono vedere a Roma.
Nel XVIII secolo Albano divenne la residenza estiva di numerose importanti famiglie romane e la sua popolazione aumentò in maniera significativa. Risale al 1721 la grande cattedrale progettata da Francesco Buratti ed a pochi anni dopo la nuova facciata della chiesa di San Paolo sulla cima della collina.